Lo scandalo dei milioni spesi per l'arte contemporanea decadente: quando il Ministero della Cultura finanzia l'assurdo.
L'espressione della decadenza intellettuale
Lo scandalo dei milioni spesi per l'arte contemporanea decadente
Il Ministero della Cultura, che dovrebbe essere il custode del nostro patrimonio artistico e il promotore della creazione, si trova oggi (come da tempo) al centro di uno scandalo finanziario e intellettuale. Con un budget di 4,5 milioni di euro stanziati tra enti quali il FRAC (Fondi Regionali d'Arte Contemporanea), il CRAC (Centri Regionali d'Arte Contemporanea), il CAC (Centri d'Arte Contemporanea) e altre strutture simili, viene da chiedersi dove vadano a finire i soldi pubblici. Perché ciò che queste istituzioni pretendono di promuovere sotto il nome di arte contemporanea assomiglia più a una grande bufala che a una vera promozione della cultura.
L'espressione della stupidità snob o come restare in soggezione di fronte a mucchi di pietre!
Arte contemporanea o l'apologia dell'assurdo
Ciò che colpisce immediatamente è la natura delle opere finanziate con questi fondi pubblici. Sbarre di ferro arrugginite abbandonate a terra, strutture improbabili senza testa né coda, installazioni che sfidano ogni logica estetica o concettuale... Ecco cosa si chiede al contribuente di finanziare. Queste opere, spesso prive di qualsiasi significato apparente, necessitano di discorsi ditirambici da parte dei curatori o dei commissari delle mostre per cercare di dare loro legittimità. Assistiamo poi a un esercizio di contorsione intellettuale in cui spieghiamo, con la forza del gergo, perché un cumulo di rifiuti industriali o una sedia rovesciata rappresenterebbero in realtà una profonda critica alla società postmoderna.
I suggerimenti di Google sono "parco giochi per bambini". Non riconosce la scultura...
Il ruolo dei curatori: da passanti della cultura a venditori di vento
I curatori, un tempo rispettati per la loro competenza e capacità di mettere in luce opere d'arte autentiche, sono ora ridotti a fare i cartomanti . La loro missione? Trovare significato, profondità, valore in creazioni che, senza il loro linguaggio, sarebbero semplicemente quello che sono: oggetti senza interesse. Questa situazione non è solo umiliante per i professionisti dell'arte, ma anche fuorviante per il pubblico, costretto ad accettare una visione dell'arte slegata da qualsiasi realtà tangibile.
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Uno spreco di fondi pubblici
Mentre migliaia di euro vengono investiti in questi progetti poco noti, altri settori della cultura, come la conservazione del patrimonio storico, la promozione delle arti classiche o il sostegno di artisti emergenti di talento, restano indietro. Come giustificare una tale spesa per opere che, lungi dal suscitare ammirazione o riflessione, spesso provocano incomprensione o scherno? Questa gestione finanziaria irresponsabile solleva interrogativi sulla governance del Ministero della Cultura e sui criteri utilizzati per l'assegnazione di tali sovvenzioni.
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Arte contemporanea : un'élite disconnessa
Questo scandalo mette in luce un problema più profondo: la discrepanza tra una certa élite artistica snob e speculativa e il grande pubblico. Mentre i francesi aspirano a una cultura accessibile, arricchente e significativa, sono costretti ad accettare opere che sembrano concepite per una minoranza iniziata, capace di decifrare messaggi oscuri o di estasiarsi per una semplice macchia di vernice. Questa divisione tra l'arte contemporanea istituzionale e il pubblico rappresenta un cocente fallimento per una politica culturale che dovrebbe unire le persone e migliorarle.
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Per un ritorno al buon senso
È giunto il momento di porre fine a questo spreco finanziario e di concentrare gli sforzi del Ministero della Cultura su progetti che meritano davvero di essere sostenuti. L'arte dovrebbe essere un veicolo di bellezza, riflessione e condivisione, non un pretesto per sperimentazioni narcisistiche o per lo spreco di denaro pubblico. Il FRAC, il CRAC e gli altri CAC devono essere riformati in profondità per smettere di finanziare l'assurdo e concentrarsi sulle opere che onorano la creazione artistica anziché ridicolizzarla. Il pubblico merita di meglio di sbarre di ferro e discorsi vuoti: merita un'arte che elevi l'anima e giustifichi i milioni spesi in suo nome.
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